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      Il pudore - nel giudizio di Carlo Dossi - ed i connessi attucci difensivi della civetteria, sono cantaride, carezze squisitissime, via alla lussuria: la realtà sessuale compie quanto l'imaginazione ha mal indovinato, e qui la lussuria è l'unico legame che mantiene l'accordo carnale e psichico tra l'uomo e la donna; che quando incespica in un giuoco impotente risovviene la castità e la continenza per logico dispetto. Però ch'egli vide tutte le donne così: affannate ed intese a quest'unico scopo; saziare le bramosie del sesso. La sola dissimulazione che loro presterà non altro significa che l'apparenza forzata di dover ubbidire. Esse invece determinano e regnano; esse invece, si modellano, schiave compiacenti, ai disegni preconcetti del loro piacere, per soddisfarsi la morbosità curiosa della loro imiaginazione, avendo l'aria di farsi mancipie di una millantanta docilità.
      Arte, artificio supremo scoperto e raccontato; le femine ci regalano ma si raddoppiano; la febre erotica abolisce i generi; vi è un duale classico e greco che interviene, con un modo speciale e completo di verbo agito, ad esprimere una duplice azione concordata. Ma la virilità più da che non riceva,.... per quanto insofferente d'indugio e bramosa di critica la Desinenza in A, trionfi sopra la fregola pudicissimamente.
      I timorati vergognosi di loro stessi, non lo credono, ma non importa. La Desinenza in A raccorda le linee della passione collo stile acuto e dismagatore di un Rouvèyre, in tutti i suoi passaggi. Segue la donna, dallo sviluppo alla esplosione della voluttà, in ogni attitudine, quando le trine coprono una lupa, quando i lini male scoprono una tigre, quando le mussole denudano una leonessa che rugge.


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L'ora topica di Carlo Dossi
Saggio di critica integrale
di Gian Luigi Lucini
Editore Nicola & C Varese
1911 pagine 242

   





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