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      Però che Carlo Dossi, come F. T. Marinetti, è un mistico e la filosofia del suo Gineceo, da tutte queste sue bocche spalancate, da tutti questi suoi ventri nudi e proferii, urla: "Noi siamo i procreatori: bianco di luna che inganna sulle rotondità callipigie e marmoree: però che la voragine si apre sotto, piena di ombre, aperta sul nulla; il maschio vi si troverà sicut in vacuo basiliscus antro" - Ma la Desinenza in A trionfa anche dopo il coito, gelidamente ostentandosi doppia da un prisma nero. - Ricondotta la carne ad una azione esagerata, immessala in un posto preponderante, colla brutalità, nel drama comico del mondo, opera come un perfetto esorcista, un demonologo della scuola di Sprenger, che, per troppo amore alla salvezza eterna dell'uomo fatturato e stregato, consiglia affidarlo alle fiamme del rogo. Nella donna trovò subito la patologia, le rare; cercando la geniale, ha sfogliato molte rose senza giungere alla sincerità, all'affetto generoso, alla dignità, al sicuro affidamento, cui avrebbe dedicato sè stesso. - Un gorgoglio di risa represse, lo avrebbe presto persuaso della enorme fatica inutile.
     
      E(93) le donne? Oh, le donne!
      Che modelli di spose,
      di ragazze, di nonne!
      Che virtù portentose!
      Se questo tempo dura,
      non c'è più corna per la jettatura".
     
      Si ebbe davanti la folla della bagasceria rimorchiata da' suoi critici, uggiolantigli alle terga, "un(94) nuvolo di gonnelle, - dalla seta alla cotonina - ballerine ed avvocatesse (ambo oratrici coi piedi) trecche toscane e maestre di scuola (ambo appendici de' classici) sorelle di carità, mogli a nolo ed altre parenti posticcie, sarte, balie, modelle, cantiniere, telegrafiste, filandiere.


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L'ora topica di Carlo Dossi
Saggio di critica integrale
di Gian Luigi Lucini
Editore Nicola & C Varese
1911 pagine 242

   





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