Si compensano; sanno di completare la botanica; definiscono per opposti cardini, la vita. Perchè il sole e non l'ombra? - Perchè l'ombra, sempre, e non mai il sole? - Carlo Dossi, che fece opera di vita, non ha trascurato i due elementi; dal bene e dal male foggia l'intiero suo poema: voi scegliete quanto meglio vi aggradi, o dal Romanzo della Bontà o dal Romanzo della Malvagità: o dalla sua ragion critica, o dalla sua ragion pratica. Egli non vi limita, nè v'impedisce l'opzione; quanto a me non distinguo; lo accetto e lo bandisco in totalità.
VII.
RAGION PRATICA
Rovine, prodotto sistematico e passionale di critica, giovano a preparare il materiale di fabrica per più nuovi e più comodi istituti; rovine attestano la parte più facile dell'opera nostra, in quanto, davanti alla realtà, al fatto, alla cosa, le nostre attività si svolgono con maggior efficacia, e, lavorando sul tangibile, sul visibile, sul positivo, il risultato ne riesce del pari. Ma, rovine dicono battaglie vinte o perse, sempre, un motivo di negazione ed il più ovvio. Il no non edifica, ma costruisce inversamente; il no è la ragion-critica. Credere rinnovare, o feticcio, od idea, o divinità, od istituti, o palazzi, significa applicare il nostro bisogno e la nostra speranza, nella continuità, riconoscerla, saperne usare, adattare il momento nostro personale al momento collettivo, dimostrare la pratica, per l'utile immediato; riconciliarsi, riammettersi nella vita attiva... Per ciò, nella serie dei sistemi filosofici, e Kant insegna, se si accampa a vittoria il sillogismo della prima parte demolitrice, s'intorbida e fuorvia la logica, che s'ubriaca di sè stessa e di apriorismi dogmatici; quando, colli elementi delle smantellate case di altrui, tentasi di inalzare il proprio sistema: ed ecco rifacimenti grotteschi, pericolosi, difficilissimi di architettura ideologica, fuori della realtà.
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