Il circolo si chiude: nuova interpretazione, antichissimi fatti positivi a persistere; Gaetano Negri sbircia malizioso dalle persiane socchiuse.
Gaetano Negri, che si nasconde; un filosofo anch'esso anarchico, perchè egotista ed autoritario, che impropriamente si cammuffò da conservatore, gesuita di altissimo garbo moderno, che assunse il servizio, per meglio dominare, anche del clericalismo, questa volta servo-padrone nel reggimento del ducato di Milano, oggi Consiglio Comunale di Paneropoli: ma fu raté, perchè non ebbe il coraggio delle proprie opinioni. Gaetano Negri, non beneviso a Carlo Dossi, che, se ammette necessaria una religione positiva nel compromesso sociale chiamato Stato - vedemmo in qual conto lo tenesse, - la considera colla mirabile impudenza d'affermare: "Manzoni(142) ostenta di aver fede; Rovani di non averne: Dossi ne piglia quando gli occorra di far degli effetti e quando gli accomoda: ma nessuno dei tre ne ha". - Perchè: "Data(143) una religione, la migliore, secondo me, è quella in cui l'altro mondo meglio giova alla felicità di questo" Il tema è tuttora l'utilità; il modo di svolgerlo uno scetticismo, che si esaspera cinicamente.
Ond'io non lo seguo e vado lealmente colla serena e nobile franchezza del Renan: "La(144) nostra base consiste in ciò: bisogna agire come se la vita futura non ci fosse, sia che essa esista, o no. Predicare al popolo la non-vita futura, vuol dire rendergli un servigio; perchè è lo stesso che eccitarlo a compiere uno sforzo nel presente.
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