Le glorie e li eroi, ch'egli evocava, s'imbrunivano, inumiditi "nella nebbia del tempo, inattuali e lontani: ancora amordi patria, rifugiarsi nel passato ed illudersi di accendere, a que' morti soli, il secolo: ma riflessione acuta e preveggente, succhiare e spremere il midollo intimo de' fasti e delle bellezze nostre, per saper porgere al piccolo contemporaneo, col miele della magniloquenza, l'assenzio dell'ironia: ecco, definire l'opera di Carlo Dossi.
Donde la sua ragion pratica viene insemprandosi con alto timbro speciale di prerogative costanti e perpetue. E, quando l'antropologia criminale lombrosiana invernicia il romanticismo ideologico di Rousseau, ne risulta La Colonia Felice; quando l'humorisino predominante viene a contatto colle vigilie armate e le ideali esaltazioni socialiste, sboccia Il Regno dei Cieli: il misantropo si fa filantropo. - La Colonia Felice è una riprova: induziona il principio di una civiltà con quella esperienza, per la quale Condillac perfece, viva, la Statua. A gradi, a gradi, dimostrò come, sotto la spinta della necessità, l'uomo si migliori. E davanti alla confusione filosofica del secolo, conseguenza del sistema hegeliano, contemporaneo di Spencer, egli ha proposto una intuizione, che, per le sue applicazioni, potrebbe assumere il valore di quella di Lamarck, precursore di Darwin nel determinare i principi della evoluzione in serie di costanza.
Eccone i Personaggi, avvicendati sopra l'isola ad informare simboli, a contenere, nell'albume maligno, il rosso embrione delli organi utili e buoni; dai quali si svolgeranno, necessariamente, le funzioni attive e le attribuzioni effettive disposte, per la divisione naturale del lavoro, in ogni aggregato d'uomini in lotta, per riaffermarsi e ricomporsi in clan, in nazione.
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