All'ombra delle torri gotiche, sui campanili trinati e chiamanti pel fuoco, per le tempeste, per la nascita e per la morte, un mostro fece arrampicare Victor Hugo; Quasimodo; a lui d'intorno, l'Esmeralda e don Claudio Frollo riassumevano il Medio-Evo. Dalla satanica lussuria di Gilles de Rais, ritorna l'Huysmans colla Cathédrale: nei bassorilievi trova il simbolismo della religione ed ancora la vita in ogni suo modo.
Ghigna l'amore dai grotteschi oscenie una Demone Venere protende
nuda al Monaco i fermi e audaci seni:
od una Frine succuba distendela delizia del sesso e dei terreni
peccati leggiadria. Quindi ascendela bestiale endosmosi ai sereni
labirinti dei fregi;
la croce s'innesta sopra al caduceo e la bacchetta d'Aronne fiorisce di gilii come lo scettro di Re San Luigi.
Tutto il Medio-Evo è un grottesco necessario, spettacoloso, munificente; la Messa nera, il Sabbato, il dí di San Giovanni, i Misteri declamati e cantati nell'absidi abbaziali, i tornei, i buffoni, la Fiammetta ariostesca, i nani, la Feudalità.
Rinnovata giovanetta, dopo la romanità classica lineare e convincente, l'Europa bulicò di entusiasmi, si profuse in tutte le esagerate commozioni, passò oltre alla bellezza, oltre alla virtú; fu nella vita e nell'arte la spaventata, l'attonita, la pregante, l'ossessa, un grottesco sociale e morale.
Ma ora, nella sequenza della vita cotidiana, nella nenia noiosa della pratica, sorge un fiore strano che non è tutta bellezza ma che la ricorda e che la fa desiderare appunto perché la corolla curiosa ne è l'antinomia.
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