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      La coprofagia č una profilassi utilissima in certe malattie; la carne umana č specifico efficacissimo e salutare. Pietą filiale il secarsi parte dei glutei della gamba e del braccio, quando i parenti, nell'estremo della vita, in null'altro farmaco possano sperare che nel beneficio della antropofagia; e il sacrificio del figlio č lodato. Il «Liu-nau-je-pau», un giornale di Canton (21 luglio 1892) reclama ricompense dall'Imperatore per un fanciullo che salvņ sua madre d'una indigestione di carne canina apprestandogli una zuppa con un pezzo della sua gamba.
      Vogliono guarire dalle febri intermittenti? Oltre all'oro ridotto in polvere ed agglutinato in pillole colle resine, eccovi un'altra ricetta: «Prendete del fiele da un uomo di fresco ucciso, del solfuro di mercurio, del trisolfuro di arsenico, della gomma e fatene delle pillole. Involgetele in un velo floscio di seta ed applicatele all'ammalato: se č un maschio al lato destro del ventre, se una femina al sinistro».
      Per la lebbra, una pozione di fiele umano: vi sono i raccoglitori di fiele umano. Lungo i canali, per le vie cittadine, il bravo adesca i fanciulli che gli passano al fianco. Alcuni datteri, qualche focaccia a richiamo, una parola, una carezza; l'operazione si compie alla sera; il viscere, tra la ferita slabbrante, č estratto, conservato, consegnato in una urnetta di giada al committente. Per la tisi intingolo lattiginoso e viscido di feti; l'informe omuncolo č jeraticamente affettato con lame d'argento damaschinate.


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Scritti critici
di Gian Luigi Lucini
pagine 354

   





Canton Imperatore