Perversità morbosa, insensibile atteggiarsi al dolore, barbara soddisfazione? No; necessità d'estetica alla razza chinese. Nell'ora moderna, noi non sappiamo comprendere il mostro perché morí classicamente nelle stampe di Callot.
È necessario spersonarci, svestirci, passare sotto altro cielo, entrare in altre civiltà. Ogni grafica chinese ed estremaorientale ci porge il suo esempio: Hokousaï stilizza delle donne, fate evanescenti nelle brume, i capelli spioventi, rami di salici piangenti sulli stagni: sono pallide, fantasmatiche, quasi struggentisi alla vista. Le chimere appaiono lumache pedunculate, a code espanse, campanellanti; hanno il corpo verrucoso, lunghi baffi alle labra rialzate; si sdraiano lisce, glabre, viscide o specchieggiano di squame. Stanno sulle piazze, ai margini delle fontane, sulle pile dei ponti, scolpite nel legno, insegna araldica.
L'artista dei paraventi diede fondo alla frase di Flaubert della Tentation de Saint Antoine: «Et toutes sortes de bêtes effroyables surgissent». Sembra che il microscopio gli abbia rivelato la ricchezza paurosa dei micro-organismi in proporzioni gigantesche.
La scrittura stessa non ci appare funambolica insieme e cabalistica? I caratteri figurativi stilizzano l'aspetto delle cose. Cinque furono somministrati dal cielo, diciasette dalle colline, dalle montagne, dall'acqua, dal fuoco, dalle pietre, dalli alberi; altri ne fornirono le case, altri ancora il corpo umano; donde il simbolismo informa la lingua. Vedansi per le vie li avvisi, l'indicazioni, sulle bandiere, le divise, svolazzare, ventare, sbattere, stridere nelle sete pendenti, tese, floscie, o gonfie, come vele alle corde.
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