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      Grottesco, anche qui, il popolo fabricherà una favola sull'alfabeto: dirà, che il ministro Hoang-ti, a cui si dà il vanto delle prime scritture, non abbia preso la semeiotica dalli oggetti reali, ma bensí l'abbia imparata dalle orme confuse ed irregolari che le zampe delli uccelli tracciano, sopra la spiaggia arenosa ed umida dei fiumi, quando vi si calano a torme, nel vespero, a bere. Ed i caratteri si chiamano nio-zi ven, o caratteri delle orme di uccelli: il segno si fa mistero e religione.
      Alzerò io le tende scarlatte di un santuario di lussuria dove si conservano le giade piú preziose, li avorii meglio scolpiti, le pitture piú intense e meglio eseguite? Quando a Pompei visitiamo le celle fredde e malinconiche del dicterion e scopriamo tra la rovina dell'intonaco, ancora qualche encasto che ci indichi il luogo, la professione ed il gesto delle ragazze pandemie, il dipinto è da noi classificato tra le pornografie? Io non chiedo ciò ai Tartufi. Vi saprò dire che il chinese sa dare la sensazione nervosa, l'orribile ed il delizioso; riabilita colla soferenza la lussuria. «La volupté n'est peut-être rien que le sourire de la douleur? et la luxure alors?» Orribili; delle donne riverse, li occhi chiusi, i denti serrati tra la linea di sangue delle labra, il ventre martoriato, straziato da priapi spettacolosi: orribili, li uomini che inalberano un lingam, quale il dio di Lampsaco non avrebbe mai sospettato! Orribile, la donna succhiata dalla mille ventose di una piovra, agonizzante, convulsa, isterica soddisfatta dalla lussuria che conduce a morte.


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Scritti critici
di Gian Luigi Lucini
pagine 354

   





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