Tal sia e rimanga, fiamma lucidissima dei successivi Prometei, pungolo, sferza sulle spalle troppo curve e troppo servili dei contemporanei, l'eccessiva ragione umana che incalza e suscita altre vite dalla materia amorfa, che rapisce altre forze dal tumulto compresso e regolato delle energie naturali.
Se genio è, comunque, una morfosi di pazzia, è il medico alienista colui che lo seguirà d'appresso.
Cristoforo Colombo è paranoico; estrae i materiali delle scoperte dal delirio, dall'ambiente, se ne acutizza l'ingegno; sopprime il misoneismo, vaticina coll'ispirazione paranoica il suo viaggio. La sua grafologia lo indica chiaro. Lo scienziato sostituisce, alla fede ed alla divinazione, l'auto-suggestione per la quale il Colombo, strumento della sua malattia, si mette a buscar el levante para el ponente, incontrandosi coll'isole americane.
Manzoni è epilettoide e patisce di follia circolare, quando, come ciascuno mortale, si lagna delle vicende della vita e si scoraggia nei casi nefasti che gli occorrono. Affermano la sua malattia le forme aforismatiche del suo discorso, la balbuzie iniziale, la agorafobia e la claustrofobia insieme, l'eredità morbosa, la paura e la descrizione delle paure ne' suoi Promessi Sposi, la precocità, l'alulia e la reazione cattolica della seconda metà della sua vita contro il voltairianismo della sua gioventú.
Swedenborg è un veggente rimbambito, dopo d'essere stato un ingegnere ed un naturalista di genio; Cardano inframmette, alle sue scoperte fisiche, la teurgia e la fole della alchimia; Pascal è un ereditario lipemaniaco; Guerrazzi è lipemaniaco ed epilettoide; l'inneffabile Verlaine un degenerato, a cranio idrocefalo, un uranista, un vagabondo ed un criminale.
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