Pagina (71/354)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Cosí l'amore per le creature subisce il contrapasso della noia, se la diuturnità infastidisce, ed, al sentimento, subentra la critica per la bellezza che sfiorisce, col rammarico d'aver per amore lasciata la facile via della pratica.
      Irrequieta e disperata la scapigliatura volse al suicidio o si immise nelle comode strade burocratiche, al soldo del governo. Di là, i ribelli del ieri ci guardano compassionando, indicandoci l'ora del prossimo accondiscendere, e, colla loro esperienza, che non è la nostra, ci attendono al facile tornare nella greggie.
      E curioso che questi scapigliati, in arte, si abbiano impietrito il cuore per la sufficienza delli universali, mentre bestemiavano per una ideale loro angoscia, e che, cercando una loro libertà di razza, non credono si debba volere una nostra libertà civile. È doloroso, che, dalli stalli professionali, ora instighino ed aiutino la reazione; e che Carlo Dossi, ad esempio, colui della Desinenza in A... si sia fatto per poco segretario particolare del Crispi. Ed è almeno strano, che il poeta non intenda piú il richiamo della via animata e pulsante, come un'enorme arteria, e che sogghigni tra il fumo delli incensi interessati, tra le bizzarrie acrostiche di un libretto d'opera, Falstaff, ed il tornir per tre lustri le crome di una partitura, ripassando i versi del testo, Nerone.
      Noi però non li invidiamo. Coscienti ci siamo messi per altro cammino, e non scialaquiamo energie inanzi tempo, né ci arrugginiamo nella speranza lontano, senza aiutarla.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti critici
di Gian Luigi Lucini
pagine 354

   





Carlo Dossi Desinenza Crispi Falstaff Nerone