Ma perché nelle Vie del Peccato tutti sono felici o quasi? Vi è qualche cosa che l'Ojetti non ha sperimentato: il dolore grande: perciò lo fugge letterariamente e non lo rende. Or sia giocondo Ojetti e sempre e ci ripeta prossimamente altre vie del peccato, come queste, piane, aperte, infiorate in mezzo alla facilità della vita. Vi sono delle rupi scheggiate all'orizzonte; un fiume romba lontano allo svolto: dei nuvoli densi si raccolgono all'occidente: una bufera s'apparecchia: e bene, tutto ciò è assai remoto, forse ipotetico. Gaudeamus igitur! e giovani e vecchi. Sulle vie del peccato vi sono molte rose e non ne accorgiamo le spine; il domani è una espressione che rappresenta nulla di concreto e di possibile: vi sono delle rose e vi sono delle donne offerte. Tutto il resto non ci preoccupa; vi sono delle lagrime e vi sono dei baci. Spesso i baci si fondono in lagrime, ma dopo. Assicuriamoci il bacio. Le Vie del Peccato sono troppo felici, mi fanno sospettare, amaramente, che in futuro dovranno renderci assai angoscie e molto sangue.
[In «L'Italia del Popolo», a. II, n. 496, 13-14 maggio 1902.]LA TOURNÈE
(Costumi di palcoscenico)
I. Un romanzoTournée, espressione francese per un uso, meglio per una industria artistica parigina. Tournée, giro artistico, diremo noi, con una circonlocuzione pallida a rendere il concetto, viaggio sentimentale e di avventure a traverso paesi stranieri, portando le novità ultime della scena e le ultime eccellenze della ribalta.
Spesso, è una esposizione di bellezze feminili, l'arte, pretesto, serve alla mostra di curve callipigie ed a far blatterare giornalisti sopra indiscrezioni d'alcova; anche si fermeranno alle canzoni birichine recitate, ed alle opere concesse alla prova del giudizio esotico, ma, passando.
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