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      Primavera sollecita e consiglia l'esodo e l'odissea, dopo la saison fruttuosa in Patria; spinge a passare il confine, coi pesanti bagagli delle recentissime mode ed i leggieri déshabillées della scena: saranno attrici di valore indiscutibile, Sarah Bernhardt, la Judic, fors'anche l'Antoine del Thêatre Libre e Coquelin; saranno Chanteuses, mime e ballerine, preste ad acclimatizzarsi in ogni ambiente; perché, dopo tutto, i baci degli uomini di qualunque famiglia e lingua si assomigliano e non portano sostanziale differenza, per quanto gli psicologi dell'amore, e, primo Stendhal, cataloghi e distingua amare ed amare per clima razza e temperamento.
      Cosí, a seguire le lunatiche fasi di un giro artistico, per Francia, Belgio e Germania pubblica una romanzesca Tournée(19) argutamente, Jean Ajalbert.
      Non umile, non povera letteratura: pariginamente, continua quanto il classico Scarron ha raccontato, colla variante del tempo e del costume formale, nel Roman Comique; quanto Gautier poeticava nel Capitan Fracassa, ironia e lirica di effimere passioni; quanto i de Goncourt vollero fermare, specchiandovisi con passione e sentimento, nei Frères Zemganno.
      Tenue filo e posticcio, intreccio di farsa, regge l'azione. È l'Excelsior, una audace e male assimilata compagnia dramatica, che lustra mezza Europa col repertorio battagliero di un'arte verista e libertaria; sono casi di ricchezza, di applausi, di orgoglio, di miseria, di fischi, di depressione; gli artisti, gli amori e le viltà si avvicendano e si svolgono.


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Scritti critici
di Gian Luigi Lucini
pagine 354

   





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