- Avvenuto il divorzio civile, per quelle stesse ragioni per le quali l'Evangelio lo ammette, cessato uno stato di fatto e di diritto, ma sussistendo il vincolo religioso, sacramento che dovrebbe essere nullo, due di fresco divorziati, due persone libere, possono contrarre un altro matrimonio? - La legge civile lo ammette: la religiosa grida l'anathema sit: condanna il sacrilegio. Cristo che è uomo, cuore e ragione accoglie la nuova unione e la consacra, Roma apre le porte dell'inferno ai concubini che la ascoltano. Pereat! esclamano le mitre ed i cappelli rossi della Congregazione: «Muoja!». Il suicidio del peccatore è infinitamente piú accetto al Moloch cattolico che non la sistematica fornicazione in odio al canone tridentino.
Roma è oscena e crudele; Roma non può dimenticare la Santa Inquisizione, e, dal corpo torturato, sfuggito ai suoi ordigni di sadica squisitezza, si riporta sull'animo con mezzi piú sottili ed efficaci: vi incita tragedie e catastrofi familiari. Roma dissolve amore, ragione, famiglia in omaggio ad un paragrafo sancito da qualche centinaia di mitrati italiani e spagnuoli, ignoranti, celibi asessuali o schifosamente lubrici raccolti, un giorno, nelle sale oscure di un castello tirolese a discutere dei rapporti della divinità, rappresentata dal papa, colli uomini, rappresentati dai loro bisogni e dai loro diritti naturali.
Péladan si rifiuta, fa opera sdegnosamente sincera ed utile; smaga le arti ed i raggiri; chiede conto al cattolicismo delle vite infrante e soffocate, proclama che il cattolicismo uccide ed annihila.
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