Donde trova modo, morto di veleno il Giovanni, di riuscire con un nuovo drudo Basilio, associata all'impero dei due figlioli, finalmente emancipati.
Fra tanto in torno, erano guerre contro gli Arabi e per i Bulgari; sfarzo di reggia, di ricchezza, d'apparati da stupire il Longobardo Leitoprando, vescovo, mandato in ambascieria da Berengario d'Italia; vi erano pragmatiche di etichetta e di preminenze, per cui il Sebaste, il Protosebaste, il Protovestiario, il Panispersebaste ed il Gran Drungario si bisticciavano vivacemente nelle processioni.
Il Basileus si faceva adorare, il Sebastocratore non scriveva che con cinabro, intorno al Cathisma si cantava il salmo: «Ponesti i nemici miei a sgabello dei piedi miei», il popolo ripeteva quaranta volte: Kyrie eleison. Tutto questo sapremo: per ciņ alla Teofania, che muore pugnalata da un geloso dell'ultima ora, alla incoronazione di Giovanni d'Armenia, per la dovuta crisi della tragedia, noi non crederemo, di ben altre rappresentazioni bizantine compresi, di maggior movimento di folle variopinte e sgargianti, di ben altri tumulti sanguinosi, di ben altre esplosioni di passione. Noi vi citeremo, tra le nostre conoscenze moderne, per non ricercare le fonti antiche e greche, che forse impacciano il Fleres, una Byzance di Jean Lombard, evocatore di un'epoca; vi ricorderemo Les Byzantins, Princesses Byzantines, Basile et Sophia, drammi ed epopee indimenticabili di Paul Adam.
Ma Ugo Fleres non sa od ha dimenticato; e fa bene; per essere convinti del proprio valore, non č mai conveniente porsi in paragone: una fiammella, che splenda solitaria per una notte affatto buia, si pretende un sole: tal sia.
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