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      Aggiunse all'edonismo il romanticismo; il bianco Chateaubriand si distende invisibile su tutta la gioventú delle lettere, col fantasima dell'Atala; quindi a tanto amore ed all'idea della bellezza, era naturale ancella l'idea della morte: le due imagini cadono abbracciate, lentamente, nella notte, come due cortigiane spasimanti in un'agonia di baci, di vino e di sofferenze.
      Aphrodite suscitò delle riprovazioni. La Rachilde ha malignato: «Segno dei tempi. François Coppée, leggendo Aphrodite le si prese d'amore come un fanciullo quindicenne. Per la foga, prima, ha riversato un mare di sciocchezze; quindi si mise a delirare». Un commissionario di libri proibiti va a torno questa sera a gridare: «Chiedete li amori di François Coppée con Aphrodite, il grande successo del giorno». Ed il Coppée, depositario delle liriche marziali di Béranger e di Déroulède, rappresentanti della tradizione patriotarda e di tutto il resto, pianse lagrime amare sul corpo giovane e fresco di Chrysis, la quale lo ributtò, perché non fa commercio coi vecchi frolli e maligni.
      Pierre Louys, sarà dunque un pornografo di vaglia, che, per farsi passare, si vesta alla greca? Sarà semplicemente uno stilista perfetto, un eccellente coloritore di paesaggi e di figure, ma vuoto nel concetto, come un palloncino gonfiato e miniato, appeso nelle feste veneziane, sull'antenna di una barca, e splendente pel mozzicone di candela accesa racchiusa dentro ad ingannare? Pierre Louys è anche un moralista ed un combattente per la libertà del costume.


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Scritti critici
di Gian Luigi Lucini
pagine 354

   





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