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      Od è per rinnovare in qualche cosa, per differenziarsi, per dare di se stesso réclame con una estetica bizzarria? Il melologo mi appare una limitazione e del verso e del drama musicale; qualche volta un arcaismo.
      Io desidero giovani, nuovi pensieri per forma giovane, rinnovata, personale; individualità profonda e completa, non lenocinii accattati, per una differenziazione di posa; voglio un parlare, un dire grandi cose con franchezza, non una omelia; l'aiuto della recitazione è un riconoscimento di insufficenza.
      Perciò, prima recitando altrui e dopo se stesso, il Pastonchi ha trovato fortuna e voi l'avrete udito o certamente l'udrete di questi giorni al nostro «Filologico» e ve ne compiacerete. A lui va dato lode di aver ripolita e riprodotta la canzone: Canzoniere e la Giostra d'Amore, la sua prima raccolta: canzoniere, le Italiche, recenti date fuori dallo Streglio torinese.
      Egli sa, pur religioso delle tradizioni, che la canzone è il genere piú libero e piú magniloquente della prosodia italiana e l'accetta nella varietà leopardiana, senza breve respiro e senza grave affanno.
      Inspirato, una consacra a Galileo Ferraris il dotto, che dalle cascate ci trasse l'energia elettrica, donde la futura ricchezza di nostra patria; ed i motivi delle acque fragorose di torrenti dalle balze e schiumose nelle dighe, erompono:
      Suscitammo arsa febre di lucentimacchine con funerei divieti,
      levammo torri, e, sopra eccelsi fili,
      a lontane città, portammo schiaviogni tua forza.
      Rispettosa l'altra a Giuseppe Verdi, s'invoca ultimo nostro genio, forse antagonista di quella d'annunziana; al Verdi di cui le armonie


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Scritti critici
di Gian Luigi Lucini
pagine 354

   





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