Cosí gli sono aperti e noti i tempi e la umanità; ne afferra i rapporti e le differenze, il contrapasso, l'evoluzione, la sosta ed il regresso. Animatore, dà vita alle sue finzioni personate con esattezza e persuasione; e le imagini effimere si gonfiano di sangue e d'ardire pretendendo alla esistenza, per cui male la critica smantella il suo edificio o seziona le sue creature, d'in sulle carte violente e pervicaci, perché ribelli non si lasciano sdrajare ed attanagliare sul marmo delle analisi.
Servono a lui la dottrina e l'erudizione, come influenza, ma fatta modo suo di pensiero. Nelle sue storie antiche, appare fondamento, non fronzolo, la conoscenza del mondo greco-romano: la donna vi si rivela senza bende e zone protettrici di castità, recentemente scoperta; l'atto d'amore è semplice e confortato dal sorriso; il jeratismo, l'immobilità classica, che si acconciano a ricevere tanta polvere di secoli e tanta ammirazione superficiale, si risolvono in gesti d'armonia; e le membra ed i gioielli e le vesti cantano tutta l'iride dei colori e dei suoni, smuovono tutte le grazie, delle semplici attitudini, per cui la plastica raffigurata meglio inganna che la memoria de' nostri studi e sorgono gli attori vivi, nella scena trapassata, per malía ora, contemporanea.
Vedete il tragico orgoglio di Parrhasios, che raggiunge la gloria e l'applauso popolare con diritto di genio sopra la legge e colla crudeltà. Eccovi una Melitta, una bionda dolcezza di miele, espressione dell'Attica profumata e giovane amore, paurosa e tentata, riluttante e persuasa dalle parole del pastore Arcos, Arcadia verde e rosea, non disturbata dai belati petrarcheschi, ed amplesso cordiale a corrispondenza di natura.
| |
Parrhasios Melitta Attica Arcos Arcadia
|