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      Tale, l'arte, con sicuro patrimonio, disponeva della matita, rossa come la vita, e la genialitą aggiungeva nuove creature perenni di pensiero alle altre di carne e di moto, mortali e transitorie.
      [In «L'Italia del Popolo», a. XII, n. 1002, 9-10 ottobre 1903.]GLI ULTIMI ROMANZI
      DI PAUL ADAMOmer Hericourt, il concepito epicamente dopo la sera gloriosa d'Austerlitz, quando il massimo sforzo della razza latina, personificata nell'impero invasore, aveva prevalso sopra le schiatte germaniche; Omer Hericourt, abbandonato al bivio della sua vita, tra la strada du Bac, che conduceva all'istituto dei gesuiti, e l'entusiasmo suscitato dai quattro sergenti della Rochelle, sacrificati per la libertą, dal legittimismo trionfato; Omer Hericourt, figlio d'eroe, parente di una nobiltą, che seppe, trafficando in diplomazia, sostenersi a traverso Napoleone, per giungere, avida ancora di dominio, sotto ai gilii d'oro, e qui impiegarsi; e parente di una borghesia, che seppe, colle forniture agli eserciti, costruire officine e banche e stendere la sua plutocrazia dentro al parlamento, Omer Hericourt, dico, continua a vivere.
      Per la Ruse, per Au Soleil de Juillet, la sua anima, che assai presume, la sua piccola anima paurosa, indecisa, ma in fondo pratica e pervicace a voler godere della vita, a voler dominare la vita, per essere ministro dell'altrui, ha il racconto delle sue vicende, delle sue gesta, l'interpretazione della sua psicologia, il rapporto della sua azione, nell'azione collettiva della patria francese.


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Scritti critici
di Gian Luigi Lucini
pagine 354

   





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