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      E l'ho seguito nell'ultima tappa anelando e commosso; ed avrei voluto essergli di causa efficiente perché spezzasse i vincoli; ma credo che le mie lontane parole abbiano, come una brezza cordiale di primavera, cozzato contro la triplice chiostra della sua moral reclusione, infruttuose. Doloroso al cuore dell'amico il riconoscere, avendo ragione, la tristezza ed il rimpianto di un'ormai dissoluta fratellanza.
      Ond'egli periclita, perché l'onde lo cullano, e nell'abbandono della speranza, trova voluttuoso il mareggio della barca sul ritmo mosso del mare: vi si addormenta sognando.
      Per tutti questi successivi passaggi abbiamo saputo che egli si era compromesso con una prematura affermazione.
      I Modi. Anime e Simboli segno di partenza gli sono pietra miliare; egli non può infrangerla per farne ghiaia di giardini. Ma, fra tanto ch'egli allevava il suo albero non comune di poesia, inradicandolo tra i bronchi e i macigni del campo poco arato, che una semplicista e falsa denominazione attribuisce, protestando, al simbolismo, s'accorse pure d'aver trapiantato, con poca antiveggenza, rispetto alle sue cure ed alla sua indole, un fruttico dei nostri boschi lariani, per farlo appassire sotto un sole troppo cocente e tra le frondosità meravigliose ed eccezionali della flora esotica.
      Romolo Quaglino si trovò male: passivo, non ebbe costanza. A lui si rivelò una debolezza che ripugna dallo strano, dal mutamento, dalla cinetica. Le nuove idee, colle quali doveva prendere dimestichezza ed il regime psichico in cui si doveva mettere per elaborarle, necessitavano di una virtú, di uno sforzo d'adattamento, ch'egli non poteva apprestare.


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Scritti critici
di Gian Luigi Lucini
pagine 354

   





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