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      Ed a chi fidarsi, e come lottare? Vanità di sopravvivere anche per un contatto di epidermide, per una ragione di alcova, in un temperamento calmo e calcolatore; fregola di passare alla posterità, sorretta dalle braccia di un amante poeta; di letteratura di documenti autentici. E lo scetticismo di Remy de Gourmont termina negli Epilogues del mese corrente sul «Mercure de France»: «E pure è bene che gli uomini e le donne si lascino vivere e distrarsi nell'esistenza come meglio intendono; cioè secondo le loro tendenze naturali, o seguendo quelle che determinano in loro l'idee in voga ed in moda»; il nostro determinismo non va piú oltre; ma si compartecipa di un sentimento molto diminuito dalla antipatia.
      [Breglia, luglio. In «L'Italia del Popolo», a. XIII, n. 1286, 24-25 luglio 1904 e a. XIII, n. 1287, 25-26 luglio 1904.]
      «CRAINQUEBILLE»
      di Anatole France
      La scorsa primavera parigina fu deliziata dalle tavole sceniche della «Renaissance», col Mannequin d'Osier, in cui Anatole France ha trasfuso e composto i quattro volumi della sua Histoire contemporaine. Direttamente il pubblico elegante e delicato che predilige la prosa comica si è visto davanti, nella persona dell'attore Guitry, il suo Mr. Bergeret, fuori di ogni pensata, miope, il capo coperto di un feltro floscio e sbarazzino, bonario e meditativo, filosofo disoccupato per interessarsi alla filosofia suscitata dai suoi contemporanei, diserto e limpido nelle parole espresse con accento persuasivo, qualche volta sospeso a ricercar le migliori e le piú specifiche colla voce esitante, come a cancellare, mentalmente, il vocabolo improprio e meno efficace: eloquio da professore.


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Scritti critici
di Gian Luigi Lucini
pagine 354

   





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