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      L'autore di Leila non è tra questi, né meno la sua forma, il suo stile, lo preserverà dal súbito ecclisse: i suoi ammiratori vengano tosto alla colletta per la sua statua; domani sarà la domanda loro senza risposta. Comparate la vita eroica di Zola - il pornografo cosí detto - a questa borghese del castigatissimo Fogazzaro! Bisogna vivere; suadere alla bellezza dell'istinto, come alla magnificenza della idea; vivere e risentire la vita organica ed intellettuale con timbro nostro moderno, per cantarla e riplasmarla in poesia ed in azione stabili e possenti; bisogna comprendere, che la carità religiosa vuol chiamarsi diritto all'equità, e, che, al regno dei cieli rovinato in polvere, tra le menzogne, si sostituisce, in terra, l'imperio della fratellanza, dell'armonia umana, della divina coscienza collettiva: perché l'Uomo, dopo aver espresso Dio, dalla sua paura, ha terminato per comprendere, che il Dio è Se stesso, demiurgo di centomila, diverse, e transitorie divinità.
      [Breglia, l'8 di marzo. In «Il Resto del Carlino - La Patria», a. XXVII, n. 72, 8 marzo 1911.]SINCERE LEALTÀ DIALETTALI
      Ora, mentre il maggior trespolo della pagliacceria nostrana è sede vacante avendolo deserto un D'Annunzio, a Parigi, in busca di quattrini e di applausi, da che un Rostand ne ha là trovati a staja e val meno di lui, sorgono, e si additano, e si protestano le loro minori virtú, che l'astro lontano fa piú chiare - poiché, a notte illune, anche le lucciole rischiarono - i meno favoriti Seid, li altri Vice di nome e di attitudine.


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Scritti critici
di Gian Luigi Lucini
pagine 354

   





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