Vero è, che, seguendo codesti rapporti, io mi allontano sempre piú dal Lorenzaccio, per accostarmi con grande velocità al famoso Gamiani composto a quattro mani e due sessi - le altre due erano della Sand - in una bufera scatologica di erotismo in faccia a cui come santissimi appajonmi perché superbamente pornografici i Ragionamenti di Messer Pietro Aretino, come superba la filosofia nihilista del Sade, e moralista l'Anti Justine del primo dei naturalisti francesi Restif de la Bretonne. Per ciò torniamo nei salotti dove l'eloquio è purgato, ma il pensiero peccatore. - Ricordate con me Sant'Agostino: «Et nimis peccavi cogitatione»: se lo confessa lui, che volete di piú?
Angoscia di aerei disinganni? Per tutto questo, che è cosí poco, essere già stanchi? Il bel poeta ironico, che, se non ha l'insolenza geniale, e deviata, perfettamente futurista di Aldo Palazzeschi, e non possiede la miniera inesauribile delle imagini suggestive e novissime di Corrado Govoni, può pretendere alla misura, alla facilità, all'ordine ed alla schiettezza, si trova già finito coi Colloqui?
Pochi giochi di sillaba e di rima,
questo rimane dell'età fugace?
È tutta qui la giovinezza prima?
Meglio tacere e dileguare in pace?
Per cosí poco, cosí presto, per l'atroce burla di smentirci colla critica alta e bassa?
Tara fondamentale e borghese, tara nevrastenica, là dove un culmine del governo e dell'imperio durò per sette secoli coll'aristocrazia feudale, non cent'anni quietamente dispotizzò la borghesia. Aver fretta, correre col delirio dell'aeroplano e dell'automobile, riacquistar tempo sull'epoca: si termina col tornar indietro e a farsi sopravanzare dal sedentario; cosí l'arte, cosí la politica neo-romantica, cosí noi tutti.
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