In quelle, scorse corrispondenze ataviche, ritorni di gesti, di credenze, involuzioni di costume, che gli indicavano l'origine spagnolesca inveterata ed incrostata sopra il carattere del popolino; focolari mal spenti di sporadici ed interruttivi contagi presti a fecondare leggende di fantasime, di rumori, a condecorar case, appartamenti, camere, con una fiaba d'intricate avventure tra l'amore, la crudeltà, e di morti che ritornano e si fanno sentire. Quanti elementi per il grottesco, quanti motivi alle risa ed alla commiserazione in tali sciocchezze, cui la plebe si fabrica e dalle quali è suggestionata! Carlo Dossi le saggia colla scienza mirabile della ignoranza fastosa e torbida del seicento: a lui appariva el sur Dianzen benedett del Porta; beffando, in un mistero bigio, appostilla significazioni strane alle cose: ecco, un letto monumentale, per calcare il quale la paura bisogna che gli guardi sotto: ecco, il canto lento e rituale della bàlia che sembra profetizzare in una oscurità, tra il magico ed il contadinesco: ecco, quell'incoscienza astrusa ed astratta per cui domandano oggetti enormi e foggiano maravigliose filosofie i suoi bambini; ne' capricci de' quali, nelli strilli e nel pretendere de' mimmi s'agita un quid di diavolesco, di involontariamente perverso, di subcosciente, che suggerisce una serie di acute riflessioni, per cui si risale all'origine animale dell'uomo, camuffata nella predestinazione fattucchiera. E le prime pagine dell'Altrieri si svolgono tra la leggenda, le paure reali ed imaginarie; e La Casetta di Gigio è costruita dalla pura fantasia che connette un grande sistema filosofico vissuto; e de' periodi dettagliano le ambiguità senza grazia, le malodorose ovatte sudicie, i gesti lubrici, li attorcimenti tentaculari di molti uffici comuni e schivati, di alcune funzioni di spazzini sociali e comunali; il necroforo, la mammana, la poveretta de la giesa, el giovin de macellar, el perrucchée, il cenciajuolo, la minuta straccioneria urbana.
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