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      - Sķ; egli ama il secentismo, le sue parole biscornute e ravvoltolate, i suoi pensieri doppi e confusi, dentro cui si pescano le doppie e antietetiche veritą della vita, ama quella sua scienza polverosa e strana, fatta di metafisica e di speculazione, la sua fisica che č ancora un'alchimia, il suo viaggiare che č sempre una scoperta. Ama lo stipite dell'Humorismo nostro secentesco, Giordano «per quelle sue pagine cosķ genialmente mal scritte, nelle quali chiama la divinitą: anima dell'anima». Sente codesto Bruno ben diverso dalla comune de' suoi contemporanei anticlericali; l'avverte come un autore ineffabilmente barocco, irto di angoli ed involuto di cornici, gonfio di panneggi, profondo ed ingannatore: Bruno, che ha ridotto ad idee ed a pensieri le sue emozioni, le sue impressionabilitą squisite, la sua vertigine di novitą e di indagini eccezionali; Bruno, che č stipite di un complesso e nascente romanticismo ghibellino, il meno costituito per servire di spunto moderno alla democrazia ed all'ateismo militante.
      [Da L'Ora topica di Carlo Dossi. Saggio di critica integrale, Nicola & C., Varese 1911.]
      «L'INNO A SATANA»
      Salute, o Satana,
      O Ribellione,
      O Forza vindiceDella Ragione!
      L'Iddio solare sorgeva di fronte alli Inni Sacri, armato di fiaccola. Era il pino in fiamma, serbato per lui e strappato dal rogo, che aveva, sulle spiagge, illuminato il Tirreno, mentre abbruciava Shelley, cantore di Prometeo: Prometeo di Cadmo, svincolatosi, infrante le catene che lo inferravano sul Caucaso:


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Scritti critici
di Gian Luigi Lucini
pagine 354

   





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