- Allora, Michetti, che lo aveva lasciato si avanzò verso la parete e conchiuse con un tratto di matita: Sicché, il girino è l'essere piú perfetto». Distinsi, sul candore non immacolato del muro, una grossa testa glabra con un'appendice penzolone e lievemente ricurva. Inconsapevolmente Michetti aveva schizzato la piú bella caricatura dell'amico». Trovata geniale: girino = D'Annunzio: e pure irriverente! Non ci sono che li amici!... Io rispetterò assai piú il Poeta delle Laudi. Ma non precediamoci. Per intanto si ha un altro grande ritratto nuovissimo di Gabriele D'Annunzio, quello che il Viganò, e maestro di scuola, gli andò delineando per cattivarselo, dopo morto Pascoli: Viganò, il ritrattista - pittore dei massimi uomini di poesia! Oh, se almeno anch'egli sapesse disegnare: ma di lui un altro dí.
(54) Gabriele D'Annunzio tenne il suo primo discorso elettorale a Pescara, davanti a circa duemila persone accorse - dicevano i giornali - da ogni parte del collegio, la Domenica del 22 agosto 1897. Lo potete leggere per intero su «La Tribuna» di lunedí 23 agosto 1897. Tra coloro che desideravano udirlo fu F. T. Marinetti, che lo ricorda nel suo noto «Les Dieus s'en vont, D'Annunzio reste». Egli lo vede e lo assapora: come uno spettacolo di ghiotta ironia e di stridente modernità! «Gabriele D'Annunzio, il poeta nostalgico di 'Poema paradisiaco', il cesellatore di sogni preziosi, leggeva, là sotto, in fondo la sala, con voce monotona, fantasticaggini politiche e poetici programmi da tiranno, con una refutazione del Socialismo!
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