Pagina (354/354)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Si capisce, dunque: per far divertire il pubblico, che paga, si allenano li striscioni; e vi fu un tempo che anche Carducci si acconciò a quelle pratiche: ma allora si crescono i D'Annunzio e si diminuiscono i Dossi come improprii a solleticare la follaccia. Quando si rivedranno invece, come incominciò a rivederli il Verso Libero codesti valori letterarii, dovremo accorgerci che l'ideale, sempre inteso come sincerità, forza e grandezza, assente dall'opera d'annunziana, la manderà in discredito, sí da metterla al sesso ed alla coda, dove sta bene, della letteratura contemporanea.
      (58) In quel tempo Melchior de Vogué, giudicò: Sperelli; «ce suprème dilettante» in La Renaissance latine («Revue des deux Mondes», I jan. 1895), senza accorgersi di burlare e burlarsi. Sul serio, «ce suprème dilettante»? E D'Annunzio, suo padre, allora - a cui imputa, - è una vera imputazione formulata in questo senso, illustrissimo signor visconte, una ragguardevole parte in questo rinascere, - che cosa potrà mai essere? Impronta Roma chiedeva, Bisanzio le han dato: perciò sono Le Cronache Bizantine, rivista dei poeti e delle cocottes, editore Sommaruga ma complici tutti, dal D'Annunzio allo Scarfoglio; e, vedi un po' anche Carducci: il quale aveva cercato, invece di Bisanzio, Roma, in vano. Ma, giudicare? facilissime parole!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti critici
di Gian Luigi Lucini
pagine 354

   





Carducci D'Annunzio Dossi Verso Libero Melchior Vogué Sperelli La Renaissance Mondes D'Annunzio Roma Bisanzio Le Cronache Bizantine Sommaruga D'Annunzio Scarfoglio Carducci Bisanzio Roma