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      Gli alti principii; e come nasca il tutto,
      Come poi si nutrichi, e come cresca,
      Ed in che finalmente ei si risolva.
      E ciň da noi nell'avvenir dirassiPrimo corpo o materia o primo seme
      O corpo genitale, essendo quelloOnde prima si forma ogni altro corpo.
      Chč d'uopo č pur che 'n somma eterna paceVivan gli dči per lor natura e lungi
      Stian dal governo delle cose umane,
      Scevri d'ogni dolor d'ogni periglio,
      Ricchi sol di lor stessi, e di lor fuoriDi nulla bisognosi, e che nč merto
      Nostro gli alletti o colpa accenda ad ira.
      Giacea l'umana vita oppressa e stancaSotto religďon grave e severa,
      Che mostrando dal ciel l'altero capoSpaventevole in vista e minacciante
      Ne soprastava. Un uom d'Atene il primoFu, che d'ergerle incontra ebbe ardimento
      Gli occhi ancor che mortali e le s'opposeQuesti non paventň nč ciel tonante
      Nč tremoto che 'l mondo empia d'orroreNč fama degli dči nč fulmin torto:
      Ma, qual acciar su dura alpina coteQuanto s'agita piů tanto piů splende,
      Tal dell'animo suo mai sempre invittoNelle difficoltŕ crebbe il desio
      Di spezzar pria d'ogni altro i saldi chiostriE l'ampie porte di natura aprirne.
      Cosě vins'egli, e con l'eccelsa menteVarcando oltre a' confin del nostro mondo
      Fu bastante a capir spazio infinito.
      Quindi sicuramente egli n'insegnaCiň che nasca o non nasca, ed in qual modo
      Ciň che racchiude l'universo in senoHa poter limitato e termin certo.
      E, la religion co' pič calcata,
      L'alta vittoria sua c'erge alle stelle.
      Nč creder giŕ che scelerate ed empieSian le cose ch'io parlo; anzi sovente
      L'altrui religion ne' tempi antichi


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Della natura delle cose
di Tito Lucrezio Caro
Casa Editrice Sonzogno Milano
1909 pagine 330

   





Atene