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      - I mutamenti continui a cui vanno sottoposti i corpi non ci permettono di supporre che la materia sia immobile. Donde: 1. il moto è essenziale agli atomi, perchè non v'ha centro ove possano mai fermarsi; 2. questo moto è rapidissimo sopr'ogni altro, perchè il suo teatro essendo il vôto, non ha alcun ostacolo che lo trattenga; 3. la direzione di questo moto è dall'alto al basso, e se alcuni corpi s'elevano come la fiamma, è uno stato forzato, contrario alla loro tendenza propria e naturale; 4. tuttavia non dee credersi che la caduta degli atomi sia rigorosamente perpendicolare; paralleli tra loro non avrebbero mai potuto unirsi in massa: sottoposti ad una direzione necessaria, non avrebbero potuto mai formare anime libere. Bisogna pertanto che si allontanino un poco, ma il meno possibile dalla direzione perpendicolare. Tali sono i moti che gli atomi ebbero sempre e sempre avranno, perchè la quantità di moto è sempre la stessa nella natura. Ecco quanto la ragione ci scopre; perchè i sensi non possono veder l'atomo, non che discernerne i moti. La ragione altresì ci fa conoscere le figure degli atomi; essa ne dice che i corpi i quali ci attorniano non potrebbero impressionare i nostri sensi in tanti modi diversi, se i loro atomi non fossero diversamente configurati. Ma al medesimo tratto essa c'insegna che, sebbene ci sia una infinità di atomi in ogni classe di figure, il numero di queste classi è limitato; non potrebbe essere infinito senza che l'atomo fosse immenso, e le qualità sensibili dei corpi progressive all'infinito.


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Della natura delle cose
di Tito Lucrezio Caro
Casa Editrice Sonzogno Milano
1909 pagine 330