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      In guisa che mirar puote ogni spiaggiaDelle navi sommerse i fluttuanti
      Arredi, ch'avvertir dovrian ciascunoMortale ad ischifar del mare infido
      E l'insidie e la forza e i tradimentiNč mai fidarsi ancor che alletti e rida
      L'ingannatrice sua calma incostante:
      Tal, se tu fingi in qualche specie i semiDa numero compresi, essi dovranno
      Per lo vano profondo esser dispersiIn varie parti da diversi flutti
      Della prima materia, in guisa taleCh'e' non potran congiungersi o congiunti
      Trattenersi un sol punto in un sol gruppoNč per nuovo concorso augumentarsi.
      E pur, che l'un e l'altro apertamenteSi faccia, il fatto stesso a noi ben noto
      Ne mostra, e che formarsi e che formatePosson crescer le cose. Č chiaro adunque
      Che sono in ogni specie innumerabiliSemi onde vien somministrato il tutto.
      Nč superare eternamente ponnoI moti a lor mortiferi nč meno
      Seppellir la salute eternamente,
      Nč di sempre serbar da morte intatteLe cose una sol volta al mondo nate
      Gli accrescitivi corpi hanno possanza.
      Tal con pari certame insieme fannoBattaglia i semi infra di lor contratta
      Fin da tempo infinito. Or quinci or quindiVince la vita, ed all'incontro č vinta:
      Mista al rogo č la cuna, ed al vagitoDe' nascenti fanciulli il funerale:
      Nč mai notte seguío giorno nč giornoNotte, che non sentisse in un confusi
      Col vagir di chi nasce il pianto amaroDella morte compagno e del feretro.
      Abbi in oltre per fermo e tieni a mente,
      Che nulla al mondo ritrovar si puoteChe d'un genere sol di genitali
      Corpi sia generato e che non abbiaMisti pių semi entro a se stesso; e quanto


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Della natura delle cose
di Tito Lucrezio Caro
Casa Editrice Sonzogno Milano
1909 pagine 330