Più varie forze e facoltà possiede,
Tanto in sè stesso esser più specie insegnaD'atomi differenti e varie forme.
Pria la terra contiene i corpi primi,
Onde con moto assiduo il mare immensoSi rinnovi da' fonti i quai sossopra
Volgono i fiumi; ha d'onde nasca il foco,
Poi ch'acceso in più luoghi il suol terrestreArde, ma più d'ogni altro è furibondo
L'incendio d'Etna; ha poi donde le biadeE i lieti arbusti erga per l'uomo, ed onde
Porga alle fere per le selve errantiE le tenere frondi e i grassi paschi.
Ond'ella sol fu degli dèi gran madreDetta e madre de' bruti e genitrice
De' nostri corpi. E ne cantaro a provaDegli antichi poeti i più sovrani
Ch'Argo ne desse; e finser che sublimeSovr'un carro a seder sempre agitasse
Due leon domi ed accoppiati al giogo,
Affermando oltr'a ciò che pende in ariaLa gran macchina sua, nè può la terra
Fermarsi in terra; aggiunsero i leoni,
Sol per mostrar ch'ogni più crudo germeDee, la natia sua ferità deposta,
Rendersi a' genitori obbedïenteVinto da' loro officii; al fin gli ornaro
La sacra testa di mural corona,
Perch'ella regge le città muniteDi luoghi illustri. Or di sì fatta insegna
Cinta per le gran terre orrevolmenteSi porta ognor della divina madre
L'imagin santa. Ella da genti variePer antico costume è nominata
Ne' sacrifici la gran madre Idea.
Le aggiungon poscia le troiane turbePer sue fide seguaci; essendo fama
Che pria da quei confini incominciasseA generarsi a propagarsi il grano:
Le danno i Galli, per mostrar che quegliCh'avranno offeso di lor madre il nume
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Etna Argo Idea Galli
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