Pagina (87/330)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La sua prima materia, e varia alquantoL'ordine de' principii e ch'altri aggiunti
      Corpi gli sono, altri da lui sottratti,
      Puote agli occhi apparir candido e bianco.
      Chè se dell'oceàn l'onde tranquilleFosser composte di cerulei semi,
      Non potrebber già mai cangiarsi in bianche:
      Poichè, comunque si commuova un corpoDi ceruleo color, non puote al certo
      Di candidezza alabastrina ornarsi.
      Chè: se dipinti di color diversoFossero i semi onde si forma un solo
      Puro e chiaro nitor del sen di Teti,
      Come sovente di diverse formeFassi un solo quadrato; era pur d'uopo
      Che siccome da noi veggonsi in questoForme difformi, anco del mar tranquillo
      Si vedesser nell'onde od in qualunqueAltro puro nitor vari colori.
      Le figure, oltr'a ciò, benchè diverse,
      Non ponno ostar che per di fuori il tuttoQuadro non sia: ma posson bene i vari
      Colori delle cose oprar che nullaD'un sol chiaro nitor s'orni e risplenda.
      Senza che, ogni ragion ch'induce altruiAd assegnare alla materia prima
      Differenti colori è vana affatto:
      Poichè di bianchi semi i bianchi corpiNon si veggon crear, nè men di neri
      I neri, ma di vari e differenti:
      Con ciò sia ch'è più facile a capirsiE piu agevole a farsi, che da seme
      Privo d'ogni color nascan le coseCandide, che da nero o da qualunque
      Altro che incontra gli combatta e gli osti.
      Perchè, in oltre, i colori esser non ponnoSenza luce, e la luce unqua non mostra
      La materia svelata agli occhi nostri;
      Quindi lice imparar ch'i primi semiNon son velati da nessun colore;
      E qual colore aver potrà già maiNelle tenebre cieche, il qual si cangia


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Della natura delle cose
di Tito Lucrezio Caro
Casa Editrice Sonzogno Milano
1909 pagine 330

   





Teti