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      Color cartaginese a filo a filoSi straccia e tutto si disperde in nulla:
      Onde tu possa argomentar che primaSpiran le parti sue tutto il colore,
      Che scendan delle cose ai primi semi.
      Perchè, al fin, tu non credi ch'ogni corpoMandi alle nari odor, voci all'orecchie,
      Quindi avvien poi che non assegni a tuttiGli odori e 'l suono: or in tal guisa appunto,
      Perchè non tutte puoi veder con gli occhiLe cose, è da saper che sono alcune
      Tanto d'ogni color spogliate affattoQuanto alcune di suon prive e d'odore,
      E che non men può l'animo sagaceIntender ciò, ch'ei l'altre cose intende
      Prive d'altri accidenti e note ai sensi.
      Ma; perchè forse tu non creda ignudiSol di colore i primi semi; avverti
      Che son disgiunti dal colore in tuttoE dal freddo e dal tiepido vapore,
      E sterili di suon magri di succoCorron per lo gran vano, e non esalano
      Dalla propria sostanza odore alcuno,
      Come suol esalarne alle nariciIl soave liquor dell'amaraco,
      Della mirra l'unguento e il fior del nardo.
      E se tu forse esperïenza brami,
      Pria convienti cercar, fin che ti liceE che puoi ritrovar, l'interna essenza
      Dell'olio inodorifero che alcunaAlle nostre narici aura non manda,
      Acciò, mischiando e digerendo in essoMolti odori diversi, egli non possa
      Rendergli poi del suo veleno infetti.
      Per questo, in somma, i genitali corpiNel generar le cose il proprio odore
      Non debbon compatirli o 'l proprio suono,
      Perchè nulla da lor puote esalare;
      Nè 'l sapor finalmente o 'l freddo o 'l caldo,
      Per la stessa ragion, nè similmenteIl tiepido vapor. E gli altri corpi;


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Della natura delle cose
di Tito Lucrezio Caro
Casa Editrice Sonzogno Milano
1909 pagine 330