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      Dal canoro Elicona o d'altro luogoEd a cosa applicato che di propria
      Voce avea d'uopo. Or, che che sia di questo,
      Tu no 'l curar, ma gli altri detti ascolta.
      L'anima dunque e l'animo congiuntiSon fra di lor, ed una stessa essenza
      Si forma d'ambedue: ma quasi capo
      È del corpo il consiglio, il qual da noiVien detto animo e mente. E questi in mezzo
      Del cuore è posto; poi che quindi esultaIl sospetto e 'l timor, qui l'allegrezza
      Molce; qui dunque ha pur l'animo il seggio.
      L'altra parte dell'anima è diffusaPer tutto il corpo, e della mente al moto
      Si muove anch'ella et obbedisce al cenno:
      Ma sol per sè piace a sè stesso e secoGode l'animo, allor che nulla il corpo
      Perturba o l'alma. E; come gli occhi e 'l capoSovente in noi lieve dolore offende,
      Mentre che l'altre membra angoscia alcunaNon sentono; in tal guisa anco alle volte
      Lieta o mesta è la mente, ancor che l'altraParte dell'alma per le membra sparsa
      Non provi novità. Ma se commossoL'animo è poi da più gagliarda tema,
      Veggiam che tutta per le membra a parteL'alma è di ciò: tosto un sudor gelato,
      Un esangue pallor n'occupa il corpo;
      Balbutisce la lingua; e fioche e mozzeDal petto escon le voci; abbacinati
      Gli occhi in terra conficcansi; l'orecchieSentonsi zufolar; sotto i ginocchi
      Fiacche treman le gambe e 'l piè vacilla.
      Vedesi al fin che per terror di menteSpesso l'uom s'avvilisce; onde ciascuno
      Può di quindi imparar ch'unita e stretta
      È l'anima con l'animo, e che, tostoChe l'è spinta da lui, sferza e commuove
      Le membra: e ciò senz'alcun dubbio insegna


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Della natura delle cose
di Tito Lucrezio Caro
Casa Editrice Sonzogno Milano
1909 pagine 330

   





Elicona