Atomi è fatta e così lisci e mobili.
Con ciò sia che sospesa aura leggieraPuò di molle papavero un gran mucchio
Sforzar col soffio a dissiparsi affatto,
Ma non può già per lo contrario un monteO di pietre o di dardi. Adunque, quanto
I corpi son più lievi e più minutiO più lisci o più tondi, essi altrettanto
Son più facili a muoversi; ma, quantoSon più gravi all'incontro e più scabrosi,
Essi altrettanto han più fermezza in loro.
Dunque, perchè da noi già s'è provatoChe la mente dell'uomo è mobilissima,
Mestier sarà ch'i suoi principii primiMolto piccioli sian, lisci e rotondi.
Il che se bene intenderai, sarattiD'utile non mediocre, ed opportuno
Dar potrà lume a molte cause occulte.
Ma di che tenue e sottil seme ell'abbiaL'essenza intesta e da che picciol luogo
Contenersi dovria se in un sol gruppoS'unisse, a te palese anco da questo
Certamente farassi: osserva l'uomo,
Tosto che della morte acquista e godeLa sicura quïete e che dell'alma
Si fuggío la natura e della mente:
E nulla dal suo corpo esser limatoVeder potrai nella figura esterna,
Nulla nel peso; ogni altra cosa intattaNe conserva la morte, eccetto il senso
Vitale e 'l vapor caldo. Adunque è forzaChe di semi assai piccoli contesta
Sia tutta l'alma per l'interne viscere,
Per le vene e pe' muscoli e pe' nervi:
Poichè, quantunqu'ella s'involi affattoDal corpo, non per tanto illesa resta
D'intorno a lui la superficie estrema,
Nè pur gli manca del suo peso un peloQual se dal vino o dal soave unguento
Sfuma lo spirto e si dissolve in auraO d'altro corpo si dilegua il succo,
| |
|