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      Questa tale energia priva di nome
      È di corpi assai piccoli e sottiliCreata anch'ella, e sta nel corpo ascosta
      Alma di tutta l'alma e signoreggiaIn tutto il corpo. Or in tal modo è d'uopo
      Che l'aura e l'aere e 'l vapor caldo insiemeMisti sian per le membra e che altri ed altri
      Stian più sotto o più sopra, acciò che possaFarsi di tutti un sol composto, e 'l foco
      Distintamente e 'l caldo e l'energiaDell'aere il senso non ancida e sciolga.
      È nell'animo poi cert'altro caldoCh'ei piglia nello sdegno allor che ferve,
      E che per gli occhi torvi incendio spira:
      V'è del freddo timor compagna eternaMolt'aura sparsa, atta a produr nel corpo
      L'orror di morte e concitar le membra:
      Ed evvi ancor quel placido e quïetoStato dell'aria, che dall'uom si gode
      Nel cuor tranquillo e nel sereno volto.
      Ma vie più di calor si trova in quelliChe di cor son crudeli ed iracondi
      D'animo e facilmente ardon di sdegno:
      Qual sovra ogni altra cosa è la possanzaE 'l furor degl'indomiti leoni,
      Che gemendo e mugghiando orribilmenteSquarcian tal volta il petto e più non ponno
      In lor capir di sì grand'ira il flutto.
      Ma le timide cerve han più ventosaE più fredda la mente, e per le viscere
      Concitan vie più presto aure gelateChe fan sovente irrigidir le membra.
      Ma d'aria al fin più placida e tranquillaVive il gregge arator; nè mai soverchio
      Dell'ira il turba la fumante face,
      Di caligine cieca ombre spargendo;
      Nè mai dal tèlo del timor trafittoGelido torpe; ma nel mezzo è posto
      Tra' paurosi cervi e' leon fieri.
      Tal anco è l'uman germe: e, benchè molti


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Della natura delle cose
di Tito Lucrezio Caro
Casa Editrice Sonzogno Milano
1909 pagine 330