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      Le vivaci energie sane e robusteGodon congiunte i dolci rai del giorno:
      Chè priva delle membra e per sè solaNon può la mente esercitare i moti
      Vitali, ed all'incontro orbe dell'almaNon pòn le membra esercitare i sensi.
      Ma, qual, se tratto dalla testa un occhioLungi 'l getti dal corpo, egli non vede
      Nulla per sè, tal separate ancoraDall'uom l'alma e la mente oprar non ponno
      Nulla: poichè mischiate e per le veneE per l'ossa e pe' nervi e per le viscere
      Trovansi in tutto il corpo, e i primi semiNon ponno in varie parti a lor talento
      Lungi saltare; onde ristretti insiemeCreano i moti sensiferi, che poscia
      Dopo morte a crear non son bastantiPoichè più non gli frena il freno stesso;
      Chè corpo insieme ed animal sarebbeL'aere per certo, se frenar se stessa
      L'anima vi potesse e far quei motiChe pria nel corpo esercitar solea
      Per opera de' nervi. Ond'è pur forzaChe, poi che risoluto ogni coperchio
      Fia del corpo dell'uomo e fuor cacciataLa dolce aura vitale, anco dell'alma
      E della mente si dissolva il senso,
      Mentre la stessa causa a due fa guerra.
      Se 'l corpo, in somma, tollerar non puoteDell'anima il partir senza che tosto
      S'imputridisca e d'ogn'intorno spandaAlito abominevole et orrendo,
      Perchè dubbiar che sin dall'imo fondoSradicata da lui, ratta non fugga
      Sparsa qual fumo l'energia dell'alma,
      Onde per così putrida e sì grandeRuina il corpo varïato e guasto
      Perisca affatto? con ciò sia che mossiSon da' propri lor luoghi i fondamenti
      Dell'alma, e per le membra esalan fuori,
      E per tutte le vie curve del corpo


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Della natura delle cose
di Tito Lucrezio Caro
Casa Editrice Sonzogno Milano
1909 pagine 330