Tronche restar che già cadute in terraTremar parean benchè divise affatto
Dal restante del corpo, ancor che l'animoE dell'uom l'energia nulla sentisse
Per la prestezza di quel male il duolo:
Sol perchè tutto allor l'animo intentoEra in un con le membra al fiero Marte,
Alle morti alle stragi, e di null'altroParea che gli calesse, e non sapea
Che le ruote e le falci aspre e rapaciGli avean pel campo strascinato a forza
Già con lo scudo la sinistra mano.
Nè s'accorge talun, mentre in battagliaSalta a cavallo e furïoso corre,
D'aver perso la destra. Un altro tentaD'ergersi, ancor che d'uno stinco affatto
Privo, mentre nel suolo il piè morendoDivincola le dita. E 'l capo in terra
Tronco dal caldo e vivo busto al vôltoMostra segni vitali ed apre gli occhi,
Finchè dell'alma ogni reliquia esali.
Anzi; se, mentre il minaccevol serpeSta vibrando tre lingue, a te piacesse
Di tagliar con la spada in varie partiLa lunga coda sua, veder potresti
Che ciascuna per sè di fresco incisaS'attorce e sparge di veleno il suolo,
E con la bocca sè medesma indietroCerca la prima parte e 'l dente crudo
Vi ficca in guisa che pel duolo acerboCrucïata l'impiaga e con l'ardente
Morso l'opprime. Or direm noi ch'in tutteQuelle minime parti un'alma intera
Si trovi? ma da ciò segue che molteAnime siano in un sol corpo unite.
Dunque divisa è pur quella che solaFu prima; onde mortale e l'alma e 'l corpo
Stimar si dee, giacchè ugualmente entrambiPossono in varie parti esser divisi.
Se l'alma, in oltre, è per natura eternaE nel corpo a chi nasce occultamente
| |
Marte
|