Pagina (128/330)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Affaticarsi l'anime, ridireNon puossi: con ciò sia che senza corpo
      Inquïete e sollecite non vannoQua e là svolazzando a forza spinte
      O dal male o dal freddo o dalla fame;
      Chè per questi difetti ed a tal finePar che più tosto s'affatichi il corpo,
      E ch'entro a lui del suo contagio infettoL'animo a molte infermità soggiaccia.
      Ma concedasi pur che giovi all'almeIl fabbricarsi i corpi in quello stesso
      Tempo che vi sottentrano: ma comeDebbian ciò fare imaginar non puossi.
      Esse dunque per sè le proprie membraFabbricar non potranno: e non per tanto
      Giudicar non si dee ch'insinuateSian ne' corpi già fatti, imperciocchè
      Non potrian sottilmente esser connesseNè sottoposte per consenso a' morbi.
      Al fine: ond'è che vïolenta forzaDe' superbi leon sempre accompagna
      La semenza crudele? e che da' padriHan le volpi l'astuzia? e per natura
      Fuggono i cervi ov'il timor gli caccia?
      E l'altre proprietà simili a questeOnd'è che tutte per le membra innate
      Sembrano in noi? se non perch'una certaEnergia della mente in un con tutto
      Il corpo cresce del suo seme e dellaPropria semenza? Che se fosse immune
      Da morte e corpo varïar solesse,
      Permiste avrian le qualità fra loroGli animali, e potrebbe ircana tigre
      Cani produr che de' cornuti cerviPaventasser l'incontro, e lo sparviero
      Gli assalti fuggiria delle colombePer l'aure aeree timido e tremante,
      Pazzo ogni uomo saria, saggia ogni fera.
      Poichè falso è che l'anima immortale,
      Come alcun dice, in varïando il corpoSi cangi: con ciò sia che si dissolve
      Tutto ciò che si cangia e però muore;


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Della natura delle cose
di Tito Lucrezio Caro
Casa Editrice Sonzogno Milano
1909 pagine 330