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      Gli uni sono trasmessi dai medesimi corpi, e sono emanazioni o della superficie o dell'interno degli obbietti; gli altri si formano nell'aere; altri non sono che un misto degli uni e degli altri, che il caso riunisce spesso nell'atmosfera. Tutti questi simulacri sono d'una finezza e d'una sottigliezza inconcepibili, e dotati per conseguenza di una grandissima velocità. Giusta questa nozione preliminare de' simulacri, il poeta crede potere spiegare in modo soddisfacente tutto il meccanismo delle sensazioni e delle idee.
      1. La visione è prodotta da simulacri emanati dalla superficie stessa dei corpi, che ne fanno giudicare non solo del colore, della grandezza e della figura degli obbietti, ma altresì della loro distanza, del loro moto, ecc. È vero che spesse volte i giudizi che noi profferiamo in conseguenza di queste percezioni sono falsi; ma l'errore non procede mai dall'organo, il quale riferisce solo la sensazione precisa ch'esso prova, ma dalla precipitazione dell'anima, che si affretta sempre di aggiungere qualche cosa di suo al loro referto; donde egli conclude che i sensi sono guide infallibili, soli giudici della verità.
      2. La sensazione del suono è eccitata dai corpuscoli staccati dai corpi, che vengono a percuotere l'organo dell'udito; quando questi elementi sono acconci dalla lingua e dal palato, formano parole; quando sono ripercossi da corpi solidi, come le rupi ecc. formano echi.
      3. Il sapore è prodotto dai sughi che la triturazione esprime dagli alimenti, e che s'introducono nei pori del palato: se gli stessi alimenti non producono le stesse sensazioni sopra animali di specie differente; o sopra animali posti in circostanze diverse; questa varietà dipende insieme dall'organizzazione stessa degli animali, e dalla struttura delle molecole, dall'azione delle quali resultano i sapori.


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Della natura delle cose
di Tito Lucrezio Caro
Casa Editrice Sonzogno Milano
1909 pagine 330