Pagina (155/330)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Di specchio in specchio e generar tal oraCinque imagini e sei. Poichè qualunque
      Cosa, ancor che remota e posta in parteOcculta al veder nostro, indi si puote
      Trar con più specchi in vari siti e certiLocati alternamente e far che giunga
      D'essa per torte vie l'effigie all'occhio.
      Tant'è ver che l'imagine traluceDi specchio in specchio, e, se l'è destra, riede
      Sinistra, e quindi ripercossa indietroPur di nuovo si volge e torna a destra.
      Anzi, qualunque lato abbian gli specchiCurvo a foggia di fianco, a noi riflette
      Dei destri corpi i simolacri a destra;
      O perch'ivi l'imagine trapassaDi specchio in specchio, e quindi a noi se n' vola
      Due volte ripercossa; o perchè, mentreCorre verso i nostr'occhi, erra aggirata,
      Spinta a ciò far dalla figura esternaDello specchio medesimo, ch'essendo
      Curva fa che ver noi tosto si volga.
      Parne, oltr'a ciò, ch'entri l'effigie ed escaNosco e che 'l piede fermi e i gesti imiti;
      Poichè da quella parte, onde ne piacePartirne e dallo specchio allontanarsi,
      Tornar non ponno i simolacri all'occhioNostro, poich'incidenti e ripercossi
      Sempre fan con lo specchio angoli eguali.
      Odian poi le pupille i luminosiOggetti e schivan d'affissarsi in loro;
      Anzi, se troppo il guardi, il sol t'accieca,
      Perchè molto possente è l'energiaDe' suoi lucidi raggi, e son vibrati
      D'alto per l'aer puro i simolacriImpetuosamente, e fiedon gli occhi
      Tutta turbando e confondendo insiemeLa lor fabbrica interna. Inoltre; il lume,
      Qual or troppo è gagliardo, abbruciar suoleSpesso i nostr'occhi; perchè in sè di fuoco


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Della natura delle cose
di Tito Lucrezio Caro
Casa Editrice Sonzogno Milano
1909 pagine 330