Scherzar vezzosamente a sè d'intornoI figli e 'l dolce nome oda di padre
E fra sterili amplessi ed infecondiL'età consumi. Al che fede prestando
Molti, di molto sangue afflitti e mestiCospergon l'are, e prezïosi incensi
V'ardon, e d'oro e d'ostro ornan gli altari;
Acciò gravide poi di largo semeRendan le mogli. Ma de' numi indarno
Affatican l'orecchie, e dell'occultoFato i vani decreti indarno stancano.
Con ciò sia ch'infeconde il troppo crassoSeme le rende o 'l troppo tenue e liquido;
Questo, perchè non puote a' genitaliVasi attaccarsi, onde vibrato a pena
Si dissolve in più parti e fuor se n'esce;
Quello, o perchè lanciandosi non volaTanto lungi che basti, o perch'i luoghi
Debiti non penètra, o, penetratiCh'e' gli ha, non così bene in un si mesce
Col seme femminil. Chè molto varieSon l'armonie di Venere: e da questi
Più che da quei di molte donne il senoDivien grave e fecondo: e molte fûro
Sterili innanzi a più mariti, e posciaNon per tanto trovâr chi di bramato
Parto arricchille e di soavi figli:
E chi pria varie mogli ebbe infecondeSpesso un'altra ne prese onde poteo
Munir di figli la vecchiezza inferma.
Tanto, acciò che si mesca il seme al semeGenerativamente e che s'adatti
Il tenue al crasso e 'l crasso al tenue, importaA qual uom sia la femmina congiunta
Nel diletto venereo; e molto ancoraMonta di che bevanda e di che cibo
L'un e l'altro si nutra e si conservi,
Poichè per altre cose entro alle membraSi coagula il seme ed all'incontro
Per altre anco s'estenua e divien marcio.
E non poco, oltr'a ciò, l'arte rileva,
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Venere
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