Dall'altra parte del zodiaco a punto:
Come parve a color ch'ad una pallaFingon che la sia simile e che volga
Sotto l'orbe del sole il proprio corso,
Ond'avvien ch'affermar paiano il vero.
Fors'anco può di propria luce ornataVolgersi e di splendor forme diverse
Agli occhi appresentar; chè forse un altroCorpo con lei s'aggira e in varie guise
L'incontra e l'impedisce, e non si vede,
Perchè privo di luce il ciel trascorre.
E puote anco il suo globo intorno a' poliPropri aggirarsi; in quella guisa a punto
Che potria per metà tinta una pallaDi lucente candor volta in sè stessa
Varie forme mostrarne e vario lume,
In fin ch'ella vèr noi tutta volgesseLa parte luminosa e l'apparente
Suo sguardo, e quindi a poco a poco indietroRivolgesse il suo globo e n'occultasse
La sua lucida faccia; in quella stessaGuisa ch'i babilonici dottori,
I caldei confutando, incontro all'arteDegli astrologi lor tentan provarne;
Come verificarsi ambi i pareriNon possano, o vi sian ferme ragioni
Onde quel più che questo altri difenda.
Al fin: perchè non può con ordin certoDi figure e di forme esser prodotta
Sempre una nuova luna, et ogni giornoScemar da quella parte ond'essa in prima
Creata fu mentre dall'altra oppostaVa crescendo altrettanto e si restaura?
Certo che 'l dimostrar con evidenteRagion che ciò sia falso e con parole
Convincerlo abbastanza, è dura et aspraImpresa, quand'ognun vede mill'altre
Cose con ordin certo esser prodotte.
Torna la vaga primavera e secoVenere torna e messaggier di Venere
Zeffiro alato e l'orme sue precorre;
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Venere
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