Cui la madre de' fior tutta cospergeLa strada innanzi di color novelli
Bianchi, gialli, vermigli, azzurri e misti,
E di soavi odor l'aere riempie.
Quindi nel luogo suo l'arida estateSuccede, e per compagna ha l'alma Cerere
Sparsa di polve il crin e il soffio etesioDel rigido aquilon. Quindi l'autunno
Ne segue, e in un con lui l'evio Evoè:
Quindi l'altre stagioni e quindi gli altriVenti, e Volturno altitonante ed Austro
Cinto di nembi e turbini sonori.
La bruma al fin reca le nevi e 'l pigroGhiaccio n'apporta; e strepitando il verno
Giunge, e le membra altrui sforza a gelarsi.
Non è dunque stupor se in certo tempoMuore et in certo tempo anco rinasce
La luna, poichè pur si creano al mondoTante e sì varie cose in certo tempo.
Ma del sol parimente e della lunaCreder dèi che l'eclisse in vari modi
Possa avvenir. Chè, per qual causa il lumeDel sole a noi può tôr la luna e 'l volto
Da noi lungi offuscarli interponendoFra gli ardenti suoi raggi e gli occhi nostri
L'orbe suo cieco, e nel medesmo tempoFar non può questo stesso un altro corpo
Che scorra il ciel sempre di lume ignudo?
E chi toglie anco al sol che in certo tempoNon lasci i fuochi suoi languidi ed anco
Restauri i lumi, allor che i luoghi infestiAlle fiamme ha trascorsi atti ad estinguerle
Tra via per l'aure e dissiparle affatto?
E perchè può la terra anco a vicendaSpogliar la luna di splendore e 'l sole
Sovra oppresso tener, mentre in un meseScorre della piramide terrestre
L'ombre rigide e dense; e nello stessoTempo opporsi non può qualc'altro corpo
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Cerere Evoè Volturno Austro
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