Al suo lucido globo e sotto l'orbeScorrer del sole, e 'l lume suo profuso
Esser atto a celarne e i vivi raggi?
O pur, s'ella medesima rifulgeDel suo proprio splendor, perchč non puote
Languir del mondo in qualche certa parte,
L'aure passando al lume suo nemiche?
Nel resto; con ciņ sia ch'io t'ho risoltoCome nel vasto mondo e per l'immenso
Spazio si possa generare il tutto,
E come i vari moti e i vari cerchiDella luna e del sol da noi sapersi
Possano, e per qual causa e da qual forzaSian rotati i lor globi, et in qual modo
Soglian mancar per l'eclissato lumeE la terra coprir d'ombre improvvise
Allor che quasi i propri lumi han chiusi,
E come poi con isvelata facciaTornino ad illustrar l'aure tranquille
E di candida luce empiano il tutto;
Or di nuovo mi volgo al nascimentoDel mondo e della terra al molle dorso,
Ed a ciņ ch'alla luce aurea del giornoNel primiero suo parto ergere osasse
E commetter de' venti al soffio incerto.
Pria le specie dell'erbe e 'l verde onoreLa terra germinņ: florido il prato
Di color di smeraldo a' colli intornoRifulse e in tutti i campi: a varie piante
Quindi concesso fu d'ergersi a garaPer l'aure a lente briglie. E, come in prima
Nel corpo de' quadrupedi animaliSi creano e nelle membra degli uccelli
Le piume e i velli e 'l duro pelo e 'l molle,
Tal dalla nuova terra erbe e virgultiSalsero in prima: e poi create in varie
Guise fūr d'animai specie diverse.
Posciachč nč dal ciel cadder nč fuoriDelle salse lagune usciro in secco
I terreni abitanti: onde sol restaChe la terra a ragion madre del tutto
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