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      Il Luigino si lascia andare all'estasi di questa contemplazione voluttuosa; e crediamo che lo squillo delle trombe di guerra e il rumore delle armi non lo farebbero avventarsi alla spada e allo scudo come gią Achille tra le figlie di Licomede, ma piuttosto darsi alla fuga, e seppellire come Paride la viltą nelle dolcezze dell'involato talamo.
      Plinio lodņ Polignoto di essere stato il primo a far sorridere le sue imagini, rompendo la rigiditą dei lineamenti, solita ai pittori che furono innanzi a lui. L'imagine del Luigino č della vecchia maniera; non apre la bocca, e i goffi scherzi dei suoi formatori non la torranno di certo dalla sua indifferenza.
      Manca il riso e forse manca la varietą dei colori. Forse č pur di quei vecchi greci, che non ne adoperarono che quattro. Ma il graduarli e l'intonarli č quello che importa. Velasquez, dice il Beulč, ha dipinto l'Incoronazione della Vergine, con non altro che rosso ed azzurro, ed ell'č tuttavia un miracolo di varietą di colorito. Che pochi colori ebbe il Petrarca a ritrar Laura? ma qual varietą, e quale armonia!
      Narra il Magalotti in una delle sue lettere, che cinquantasei anni prima egli aveva ascoltato un'arietta di Giulio Rospigliosi (sulla cattedra di S. Pietro Clemente VIII), la quale gli era entrata sģ in cuore, che la recitava di continuo tra sč e sč.
     
      Vaghi fiori gią sparsi di gelo,
      Fanno pompa di rara beltą,
      E di perle cadute dal cieloOgni rosa conchiglia si fa.
     
      «O poter del mondo, soggiunge il Magalotti, vaghi fiori, sparsi, pompa, gelo, rara beltą, perle, cielo, rosa, conchiglia.


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Il libro della bella donna
di Federico Luigini da Udine
L'Aristocratica Editrice Milano
1925 pagine 114

   





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