Si può egli immaginare specie più graziose e suoni più delicati?»
Così diremmo del libro del Luigino; è tutto lieto di specie graziose e di suoni delicati. Se riguardiamo all'economia del libro è debole e inferiore al Firenzuola; se al dialogo, non è bene spezzato e ripreso; se alle sentenze, non troppo rare; se agli scherzi, infelici; ma v'è un tal sentimento e amore della beltà femminile, questo sentimento ed amore si esprime con tal gentilezza, che l'animo n'è invescato, e non sa levarsi da questa visione popolata di belle forme e sembianze soavi. Ci sentiamo trasformare, ma non è la trasformazione di Circe, sibbene il gustar dell'erba di Glauco,
Che'l fe' consorto in mar degli altri Dei.
Dell'altre opere del Luisini, il Liruti cita parecchie poesie italiane, un sonetto in lingua friulana, la versione italiana di un'operetta spirituale di Erasmo, un libro di Proverbj: Liber Proverbiorum Federici Luisini. Esso è a un di presso, soggiunge il biografo, sul gusto lavorato degli adagi del Manuzio, facendo a molti proverbj, ed altri detti latini la sua erudita spiegazione. Del suo valore nella poesia latina cita il Liruti a saggio il seguente tetrastico, il cui argomento è questo: De muliere mixta patri, accipiente sponsum filium susceptum ex patre.
Vir, conjux, genitrix, natus, fraterque, sororque,
Hic duo sint quamvis, nomina plura jacent.
Error enim sceleri causam dedit. Inscia nupsitIlli, quem genait filia mixta patri.
Notevole è la leggenda medievale di S. Gregorio Magno, descritta in versi in dialetto normando, della quale parla il Littrè nella sua storia della lingua francese (Paris, Didot 1863). Gregorio nasce dall'amore incestuoso di un fratello con sua sorella ed esposto per nasconder l'onta, torna, non conosciuto e non conoscente, presso sua madre, e la sposa.
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