Egli concede al Dolce che il poeta vi si dimostri perito della bellezza femminile, ma sostiene che il suo ritratto non gli dà nessuna idea precisa della fata, e lo commuove solo in quei tratti che descrivono il moto e la grazia. Ora, del Luigini si può ben dire che sia un Sisifo della pittura verbale; e che la sua Elena abbia qualche cosa di vaporoso e d'incerto, che non aveva per fermo quella del Crotoniati; se non che egli, più che dipingere il bello, ne discorreva e teorizzava; e ad ogni modo non è senza diletto l'indefinito che ci permette di figurarci leggendo la donna che più amiamo.
Il Luigini parla altresì della virtù e de' bei costumi; come Pigmalione ottiene da Venere che gli animi la statua.
GLI EDITORIDELLA BELLA DONNA
DIM. FEDERICO LUIGINO
AMONSIGNORE GIOVANNI MANINI
LIBRO PRIMO
Sovvenendomi, magnanimo e generoso monsignore, quasi di continuo le alte cortesie e le dolcissime accoglienze, che per bontà vostra infinita usate di fare a ciascheduno comunemente, e massime a coloro che mostrano d'amarvi, e tenervi caro ogni giorno più, come sono io, astretto dai lacci della gratitudine, non ho potuto non ricordarmi i meriti grandi ancora, che voi cercate pure di conferirmi sempre, poco ai passati, de' quali posso dire con verità di avere ricevuto un monte, l'animo vostro splendido e reale rivolgendo; per la qual cosa n'è nato in me un desìo sì fatto, già son più mesi, di riconoscere almeno in qualche particella, se non in tutto, que' beneficj che mi avete sempre con larga mano distribuiti; chè, non potendo in, alcun modo più celarlo, mi è stato forza aprirvelo qui, e qui farvelo, quasi in purissimo specchio, rimirare.
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