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      Ora lasciando da canto che la chioma deve essere ancora folta e spessa, che siccome la spessezza e foltezza di lei accrescono grazia, così la rarità la toglie, io vengo a considerare con voi, signori, se male sarebbe questo, benchè più su parmi d'avervi fatto vedere il contrario, darle capelli fuori di legge, e farla andare con essi sopra il collo sciolti, e ricadenti or sull'omero destro, e or sul manco. Virgilio a Venere fattasi allo incontro al suo pietoso figlio Enea, che non sapeva dove si fosse, gli dà sciolti e diffusi al vento. Ma il medesimo poi a Camilla gli dà annodati, e a Didone insieme. Laonde si cava, che in amendue le foggie può parer bella una donna. Al tempo di Petrarca, che fu in quegli anni, che in Avignone facea residenza la Chiesa, si costumava in quelle parti della Francia, ove nacque la sua famosa Laura, di portare, sendo donzella, le chiome sciolte, e sendo maritata avvolte in perle, in gemme, od in altro, secondo la condizione d'ognuna. Il che non senza qualche fondamento pare, che un avveduto interprete di lui in quel sonetto, L'aura serena, voglia mostrare, e perciò maritata essere stata la Laura, perchè allora che fu composto il sonetto, dice il poeta ch'ella aveva legate le chiome, le quali al tempo che di lei s'innamorò, che fu secondo alcuni l'anno duodecimo, il decimo mese e il secondo giorno dell'età sua, erano sparte e sciolte. Ma questo se è vero o nò, altri più curiosi cerchino, e io tornando al lavoro e seguendo, dico, che Ovidio induce Atalanta la figlia di Scheneo comparire alla caccia d'un terribile cinghiale col crine semplice, e in un nodo avviluppato.


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Il libro della bella donna
di Federico Luigini da Udine
L'Aristocratica Editrice Milano
1925 pagine 114

   





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