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      Bella comparazione è questa vostra per la prima, che in mezzo ci avete arrecata, gli rispose il signor Dottore, e, cosa ch'io non avrei di leggieri creduto, a tempo sereno ho sentito cadermi la gragnuola in su la testa.
      Signor Dottore, voi siete troppo sottile ad intendere le mie parole così sconciamente, le mie parole semplicemente mandate fuori e senza malizia niuna, gli ridisse il signor Giacomo, quando infine l'eccellente Dottore replicògli: volete ch'io vi dica il Vangelo? Voi siete malizioso più che il fistolo, che vi venga, ch'io non dissi quasi, la fistola.
      Ridemmo qui tutti. Alla fine chetati, facemmo tanto, che non fu discaro al signor Vinciguerra di prendere lo incarto su le spalle sue, e di cominciare, poi che si vide dare grata udienza, in queste parole:
      Sarebbe stato mio sommo piacere, e forse più bella ventura di questa donna, se o tutte le parti che le si debbono, l'eccellente dottore, o di voi altri più saputi di me, a' quali io non sono nè di età, nè d'ingegno, nè d'autorità da essere paragonato, fosse stato alcuno che, non ricusando quest'impresa, si fosse levato a concedere un'altra o due parti in mia vece all'antidetta donna. Ma avvenga ciò che si vuole, ch'io non mi curo di nulla, purchè si soddisfaccia a voi, che mi potete mandare e per fuoco e per armi, qualora ve ne venga talento. Rendute a lui perciò grazie infinite, prese il cammino dal signor Dottore lasciato, e seguitò così: Questa donna infin'ora ha solamente i capelli avuti, ai quali io aggiungerò gli occhi e la fronte.


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Il libro della bella donna
di Federico Luigini da Udine
L'Aristocratica Editrice Milano
1925 pagine 114

   





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